Massimi risultati col Pilates: quante volte allenarsi a settimana?

Cristina che esegue un esercizio di preparazione al Plank

Sport e movimento mi accompagnano fin dalla tenera età, sono la mia passione.

Da quando ho scoperto il Pilates, circa dieci anni fa, ho trovato il modo per viverli ancora più a fondo. Il Pilates non è soltanto esercizio fisico, bensì una forma di allenamento che unisce corpo e mente in un lavoro sinergico straordinariamente efficace.


Grazie all’ottimizzazione del movimento umano attraverso la percezione di sé, durante il processo di apprendimento motorio e rieducativo, chi lo pratica può raggiungere risultati di gran lunga superiori rispetto ad un allenamento in cui manchi l’approccio olistico.
Per questo motivo il Pilates è estremamente adattabile e versatile, ideale per tantissime categorie di persone. Offre soluzioni nell’intero spettro della mobilità e della forma fisica (dalla persona ottantenne, all’atleta professionista, alla donna in gravidanza).

Negli ultimi anni un crescente corpus di letteratura pubblicata su riviste mediche si è espresso in favore dell’uso del Pilates come forma efficace di trattamento conservativo.

 

Le ragioni sono molteplici:

 

- supporta la riabilitazione fisioterapica post-infortunio

 

- sviluppa la forza muscolare

 

- aumenta la flessibilità generale

 

- promuove l’efficienza motoria

 

- migliora la postura

 

- incrementa l’equilibrio

 

La maggior parte degli studi clinici negli ultimi cinque anni sull'uso del Pilates come strumento di riabilitazione lo hanno trovato efficace per raggiungere i risultati desiderati, in particolare nell'area della riduzione del dolore e della disabilità, in lombalgie, scoliosi non strutturali, ipertensione, osteoporosi, stabilizzazione lombo pelvica in gravidanza, nonché come ausilio nel trattamento di problematiche legate a depressioni o stati d’ansia.
Su PubMed, un vasto database di citazioni e abstract di letteratura biomedica, se ne possono trovare decine e decine inerenti al Pilates.


Veniamo ora alla domanda delle domande, che tra l’altro molti clienti mi pongono: quante volte a settimana sarebbe consigliato praticarlo?
In base alla mia esperienza professionale, oltre a quanto studiato su testi di grandi conoscitori della materia, posso affermare che la costanza e la frequenza facciano una notevole differenza in termini di memoria muscolare, di miglioramenti prestativi, per la facilità di esecuzione e di fluidità dei movimenti e nei miglioramenti riscontrabili nelle attività di vita quotidiana. Innanzitutto voglio rassicurare chi avesse sempre condotto una vita sedentaria, o chi pensa di non avere più l’età.

È sempre un buon momento per cominciare.
Un allenamento a settimana può sicuramente essere sufficiente per riscontrare dei progressi nell’arco di un paio di mesi. Con un allenamento cadenzato dalle due alle tre volte a settimana i benefici saranno maggiori ed arriveranno ancora più rapidamente.
In conclusione, non esiste una frequenza di allenamento ottimale uguale per tutti, tutti però possono trovare il loro modo ottimale per allenarsi.
Sarò felice di accompagnare chiunque volesse scoprire il suo!

Cristina Vinciarelli

Il movimento è vita, dai vita al movimento